logo
logo

Gilberto Zorio

altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera
altrospazio fotografia, Gilberto Zorio installa la sua opera

Gilberto Zorio • X Y Zorio @ MACRO

Un grande maestro dell’arte contemporanea nazionale e internazionale ha letteralmente trasfigurato uno spazio del Museo d’Arte Contemporanea di Roma saturandolo e trasformandolo in un luogo di energia pulsante, capace di coinvolgere il pubblico in un’esperienza destabilizzante e sinestetica. Come è sua normale pratica, Zorio ha pensato a un lavoro capace di conferire allo spazio, attraverso segni, tracce, materiali differenti, inconsueti, mutevoli e instabili, un’identità in continua modificazione. Altrospazio è stato scelto, insieme al videomaker Milo Adami, da Luca Massimo Barbero per documentare l’attività del MACRO (making-of, installation view, riproduzioni, spazio, ritratti, vernissage, finissage, convegni, iniziative pubbliche, presso la sede principale e nella Pelanda, presso l’ex Mattatoio di Testaccio) nel corso della sua intera direzione. Questa intensa collaborazione, in assoluta sinergia con lo staff organizzativo - curatoriale e con l’ufficio stampa residente, ci ha messi nelle condizioni di affinare la nostra sensibilità e versatilità nella documentazione di tutte le fasi di installazione ed esposizione dell’arte contemporanea, oltre che di perfezionare le nostre competenze tecniche e i nostri flussi di lavoro. Tutto questo ci ha anche dato l’opportunità di costruire un archivio pressoché integrale della vita del museo tra il 2009 e il 2011 (compresa l’inaugurazione della nuova ala progettata da Odile Decq), e di vederne una buona parte pubblicato in monografie e nella stampa nazionale e specializzata.

Vedi anche: Antony Gormley