Eclissi
“Viviamo in un mondo sotto vetro, nel quale è reale solo ciò che ci viene mostrato“ (Barbara Duden) L’eclissamento del corpo femminile dall’orizzonte di codici, cognizioni e convenzioni che lo hanno reso luogo pubblico per eccellenza, può essere un’esperienza-limite capace di consentire quel deplacement così necessario a interrogare e ridefinire le nostre psicogeografie, ora più che mai.
Se la fotografia non può comprendere gli altri sensi, smarrirla è richiamarli in causa, perché quando ci si smarrisce tutto il nostro essere è chiamato a rinegoziare il sensibile con l’ignoto, a rintracciare nuovamente la propria posizione relativa, accettandone la relatività.
Questi paesaggi sono il frutto dell'ombra del corpo sul corpo. Li ho cercati e trovati insieme a sette donne attraverso un pazienre lavoro, durato molti anni.
All’origine di questo progetto, del mio stesso percorso attraverso la fotografia, c’è la profonda e paziente ricerca di Gabriele Morrione e soprattutto il suo lavoro Grammatica di donna. Eclissi è il tentativo di rendergli omaggio a quasi 30 anni dalla sua pubblicazione.
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